giovedì 18 agosto 2011

Cieli d'Irlanda - V - Capi chinati all'eterno




Le chiese senza tetto sono una costante in Irlanda.
Ogni tetto di chiesa di pietra è crollato, lasciando mura aperte a consolarsi col cielo e con i suoi umori.

Ho pensato fosse a causa dell'ingente peso, il motivo per cui nessuno di questi tetti è sopravvissuto al tempo. Le chiese ristrutturate presentano tutte tetti di legno, sicuramente più leggeri e duraturi della pietra, solida ma destinata a soccombere alla legge di gravità, pagando il pegno della massa.

L'immagine che offre questa mancanza di copertura, mi è sembrata essere di un particolare patto con la natura divina, come se la struttura si fosse chinata all'aspirazione sacra, rinunciando al cappello per rimanere in ascolto delle Volontà delle forze più alte.

Ed è la restituzione dello spazio alla natura. Perché un luogo sacro senza tetto diventa inabitabile per l'uomo, ma luogo ideale per ogni altra presenza appartenente al resto dei mondi.
E allora mi viene in mente quanto l'ottusità sia caratteristica dell'essere vivente e sapiente (...!), tanto limite e tanto virtù, e di lui solamente.
Se abbiamo bisogno dei tetti, per sopravvivere, altrettanta necessità abbiamo di scudi e preconcetti per difenderci dalla minacciosità del tutto.
Indispensabili, dunque.
Ma come queste chiese, credo sia importante che i nostri scudi siano di materiale leggero e flessibile, altrimenti sono destinati a soccombere al proprio peso e alla propria rigidità, lasciandoci senza difese alle forze dei venti. E allo stesso tempo penso che sia altrettanto fondamentale creare un canale di comunicazione con l'e(s)terno, in modo che ci continui ad alimentare, arricchire e consolare, invece che distruggerci.


Sotto la porta di quella cattedrale senza testa, ho ammirato la bellezza del marmo delle volte di quell'apertura. Non so che senso abbia una porta, in una costruzione dalle pareti crollate, e forse è proprio questa contraddizione che ne aumenta il fascino, ma tant'è che l'entrata è sopravvissuta, nella sua bellezza e perfezione. E' rimasto tutto ciò che era più vicino alla terra.

Ho pensato che, male che possa andare, anche a me piacerebbe rimanere in piedi come la cattedrale di Clonmacnoise, in tutta la mia capienza, rischiando pur di perdere la testa, se mai diventasse troppo pesante, ma conservando per sempre l'energia che mi anima.

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