mercoledì 26 ottobre 2011

Chi inciampa fa passo doppio

E' una bella lettura, questa dell'inciampare.

Un atto casuale, una cianchetta del caso, e tu rotoli per terra inaspettatamente.

Eppure può essere un'occasione, un movimento casuale che raddoppia la tua velocità verso dove stavi andando, oppure cambiare la tua direzione, un consiglio dell'universo.
Ti costringe a fermarti, a cambiar passo, a guardare meglio dove metti i piedi.
Poi puoi rimanere per terra per un po', a vedere il mondo da un'altra prospettiva.
E poi, puoi rialzarti, e decidere dove proseguire.


martedì 11 ottobre 2011

... il senno del poi.



... lo sai che ti dico?

Che non è vero. 
Non mi fai paura. 
Mi faceva paura l'idea che potessi ancora ferirmi, solo con la tua presenza nel mondo.

E questo non succede più.
Almeno col tuo riflesso, io ho chiuso.
Le ombre le lascio a te.

domenica 9 ottobre 2011

Vento

Calate le vele... il Vento è tornato. 


Tornato con la voglia di muoversi. 

Tornato con l'anima che si era rubato. 

Tornato con la terra a cui porta. 


Nel Vento c'è tutto. 
Partenza, Viaggio ed Arrivo. 
E, come al solito, di nuovo Partenza. 

E se c'è qualcuno che si lascia incantare dai Sognatori di Navi, qui c'è una navigatrice che si lascia incantare dal Vento. 


Incantatori, incantatevi. E' tornato il Vento. 


E il profumo,                e il senso,            e il tocco,

e la musica del Vento. 

Dio se mi piace questa parola. 
Vento. 


Prendete lo stretto indispensabile, lasciate ciò che non vi piace, lasciate anche ciò che vorrete ritrovare, cambiato o immutato, al vostro ritorno. 
Se tornerete. 
Se non tornerete vuol dire che avrete trovato ciò che state cercando. 
O anche ciò che non state cercando. 
Inspirate bene, e catturate in Voi il Vento. 


Spiegate le Vele. 
Inspirate bene. 


Lo vedete l'Orizzonte? 
Si parte.

mercoledì 5 ottobre 2011

Prove di forza

... che poi ho fatto un viaggio nel buio, e ho avuto paura.
Freddo e inospitale, com'era all'inizio.
E i colori, il calore, il profumo, non ci sono più.
Tanto ci avevo messo a farli uscire fuori, e adesso sembra non ti abbiano mai abitato.
La voce è come respiro gelato.
E adesso mi accuccerei tra braccia amiche, che mi proteggano da tutta questa ombra.

Ho combattuto spogliandomi dalle armi che non volevo usare, contro di te.
Ho sempre rifiutato d'armarmi, in generale.
E anche se impugnassi strumenti di difesa, il mio impaccio andrebbe del tutto a mio danno.

Non mi so difendere, è questa la verità.
Non mi dovrei difendere, questa è un'altra verità.
Spero sempre che la pelle s'inspessisca da sé, si faccia più dura senza per questo togliermi la sensibilità alle cose, ma ancora così non è.

Ho ancora paura di te.

Piove

... più che una perturbazione, un deperimento,
una situazione di sgonfiamento e di perdita dei condotti
situazioni che scivolano, alcune si perdono.

E quell'aria di umido, di fresco,
il bagnato sulla pelle
la risposta del terreno
le gocce che si aprono a contatto con l'asfalto
che rimbalzano sui petali dei fiori

Piove, non è una risposta.
E' uno stato di rilascio dell'umore.
E' un sistema di riequilibrio del mondo.
E' una lezione.

Dovemmo piovere tutti, ogni tanto.

lunedì 3 ottobre 2011

Monday


Continua a protrarsi questa nuova stagione dell'indefinibile.
E io continuo a vivere situazioni di tutti i generi, dalle più piacevoli alle meno gradite, a dispetto dell'ora del giorno o della data sul calendario. Conferme e disconferme sul mio taccuino degli appunti da ordinare, riprendendo pensieri da qui e da lì, ascoltando opinioni, tenendomene da conto alcune mie e altre da cambiare.

Di sicuro è un'immensa stagione. Concentrata, densa. Sta cambiando tutto e tutto mi sta cambiando.
Era quello che volevo, in fin dei conti, non sono affatto sorpresa. Di certo non m'aspettavo questo tacatà esperenziale che sta valicando anche livelli di vita inaspettati, amici, nuove e vecchie relazioni, allargamenti e restringimenti di campo... ma insomma, qualche livido non ha mai fatto male a nessuno. E io i veri dolori l'ho già provati, quindi questa è solo polvere sulle spalle, e tanta confusione al momento che si dissiperà domani.

Sto smontando tutto. Con i cacciaviti e con le mani. E quello che non sto smontando io, si smonta da solo, crolla dalle pareti. Mi sembra veramente il tempo di muta, di espulsione del residuo.

Rimarrà in piedi ciò che deve. Ciò che può.


Uscirà una me con una pelle molto più dura, da qui.