domenica 14 agosto 2011

Cieli d'Irlanda - III - Spazio


"E poi un concetto di spazio che avevo dimenticato.
Tanto spazio.
Che se ti senti stretto nella tua vita, ci dovresti proprio andare in Irlanda, solo per sederti di fronte a tutto quello spazio e metterti comodo. Apparecchiarti, così, con tutte le tue cose intorno, confonderle nel panorama, e, alcune di esse, lasciarle pure lì, che tanto sono solo di peso.
E poi tornartene a casa con quello spazio nella testa."

Questo è quello che scrivevo oggi ad un amico... parlando dell'esperienza irlandese. E devo dire che ci sono proprio rimasta fissata con l'idea dello spazio, che è da quando sono tornata che non faccio altro che parlarne.

E' che è realmente impressionante tutto lo spazio che hai intorno, in Irlanda.
Immensi panorami di pieno naturale. Che sia roccia, terra, mare, vegetazione o cielo, l'Irlanda è priva di ostacoli alla vista, al respiro, regalandoti una sensazione di pienezza e libertà che difficilmente ti trova spiazzato, come se fossi tornato ad un'idea atavica di mondo, un'impressione sempre posseduta di dimensione umana e naturale.
E quella dimensione di cielo che cambia in continuazione ti da come l'impressione che quel mondo respiri con te, abbia un umore, una personalità, che sia partecipe e che ti renda partecipe al suo mutamento che è sempre percepibile, e quindi sincero.

E' difficile tornare a casa, con tutti questi muri, con tutti questi oggetti intorno, con tutte le cose accumulate che non hanno un gran senso, ripensando al pranzo apparecchiato su un maxi pietrone piatto trovato per strada e ai dieci minuti di pace rubati sdraiata sul ciglio di una scogliera, dove il cielo è più vicino e i desideri anche.


Chiudo gli occhi e sono di nuovo lì, tra acqua, terra e cielo. A leggere i disegni del vento... a farmi spazio dentro.

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