venerdì 27 gennaio 2012

Giorno della Memoria?

Mi dispiace, non posso farci niente, 'sto giorno della memoria mi sta proprio stretto.

Se c'è un giorno in cui bisogna concentrarsi su una sola cosa, vuol dire che il resto del tempo siamo dispensati a non pensarci più?
Mi spiace, non ce la faccio.

Io non dimentico così facilmente da aver bisogno di un reminder annuale in cui la mia coscienza (che se ce l'ho è attiva 24h su 24) venga bombardata da immagini terribili, film tematici, documentari, radioracconti, interviste, rimandi rimandi rimandi e rimandi, quando poi, domani, la stessa macchina che mi sta imponendo tutto questo, non esiterà a archiviare tutto e a far finta di niente.

Io rivendico il diritto alla memoria, tutti i giorni, ma a modo mio.

mercoledì 11 gennaio 2012

"I fiori crescono come crescono"

... mi piacerebbe poi, accontentarmi, ma non capita quasi mai.
In questa fame che si ha del sempre attento occhio alla mancanza, c'è il mio limite semiquotidiano. Perché ogni tanto, qualche giorno, mi lascia in pace... e allora è tutto perfetto.

Ma leggevo, oggi o ieri, che della perfezione mai piena si può osservare anche l'altro lato, quello dell'imperfezione sempre al massimo delle sue potenzialità, sempre pronta ad esser riempita.
Forse è una "bella consolazione", ma in effetti dipende dalla giornata, perché basta un soffio di vento per farti sentire pieno un vuoto e viceversa.

Infatti ci sono giorni in cui ho una fede incrollabile, ed altri in cui mi metto a fissare il seme in attesa spasmodica del germoglio, appesa al minimo cenno di crescita. A volte servono anni, per determinati raccolti, e mi sembra di non aver tempo. A volte nessun tempo basta, tra l'altro.

I fiori crescono come crescono. C'è bisogno che me ne stia calma.

lunedì 9 gennaio 2012

Feste al buio


Al buio, già. E con poco chiasso, quasi in silenzio...

Ho avuto la necessità di abbassare il volume al mondo e a me stessa, che ogni cosa faceva decisamente troppo rumore.
Ma sono così felice che, nonostante la riduzione all'osso di me e del mio intorno, erano in mia compagnia le luci più belle e inequivocabili della mia vita.
Anche al buio si vedevano. E non hanno avuto bisogno di far rumore per farsi notare.


giovedì 5 gennaio 2012

Disincanti

Spezzata a metà l'ametista, si può finalmente buttar via il sogno infranto.
Che poi gli incantesimi sono così, una volta rotti rimane solo la liberazione.
E io me la rido molto, anche se ho dormito cent'anni.
E poi un po' meno, perché ho dormito cent'anni.

Trovo noioso sapere quello che accadrà. Allo stesso tempo rassicurante e noioso.
Preferisco le sorprese.
Quelle belle, ovviamente, quelle belle.