martedì 15 maggio 2012

mai più ospite

Trovo strano che tu mi abbia riconosciuta, visto che io stessa non rintracciavo nello specchio tratti a me familiari.
Quindi ti stavo a sentire, rapita e assorbita, nell'ascolto di una voce che dipingeva un'immagine che avrebbe dovuto assomigliarmi.
Sentivo che mi piaceva questa persona che mi raccontavi, e per tanto tempo ho accettato che fosse la mia maschera preferita, tra le tante che mi sono state proiettate addosso, che ho preso a prestito per nascondermi, per sfuggire al riflesso di me nei miei occhi.
Poi tu te ne sei andato, io ho perso lo specchio, e non ho più permesso agli occhi di nessun altro di raccontarmi chi fossi.

E' passato tempo sai, e la notte è stata terribile. Era buio e la solitudine mi ha terrorizzata, mi sono fatta prendere le mani da molti senza guardare da chi, per poi stancarmene in fretta, che ogni tocco scivolava sulla pelle insensibile e s'infrangeva sul pavimento come pioggia che non bagna.

L'aridità non è la mia terra, e quand'ho capito che il buio non era fuori, ma era dentro, ho semplicemente smesso di serrare le palpebre, e ho aperto gli occhi.

Non esistevo se non nei tuoi occhi, ma adesso non attendo più altri mondi che mi ospitino nelle loro iridi.
Neanche fossero le tue.

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