E la pelle te la sei strappata da sola, strato per strato, nel tentativo disperato di trattenere qualcosa che scivolava nel vuoto.
A volte sembra proprio necessario, perdere tutto. E le mani scorticate a ricordarti che tutta la tua forza non è bastata.
Bisognerebbe riconoscere la rovina e accettarne l'ineluttibilità da subito, ma qual'è il confine tra accettazione e arrendevolezza? E quando continuare a lottare è solo sintomo di stupidità invece che coraggio?
Ma insomma, alla fine ti trovi senza pelle e senza energie per difenderti da qualunque cosa, e tutto arreca dolore.
E allora ti toccherà accogliere anche quello, finché ti scivolerà addosso, o, trasformato, ti renderà nuova.
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