I 38-40 gradi del giorno non aiutano la testa a rimanere in equilibrio, quindi sto facendo molta fatica a rimanere sobria. No, no, che s'è capito, non è che bevo per non sentire il caldo (oddio, mo' che ci penso, potrebbe essere una soluzione), ma la ridotta sopportazione degli stimoli esterni mi porta pensieri inquieti e scollegati.
Allora m'immagino scenari forse prevedibili, storie ripetute, copioni scontati, già avvenuti... e questa sensazione del ritorno ciclico degli eventi mi crea una certa nausea, che col caldo non si sposa bene.
Allora faccio uno sforzo e mi concentro su questo Settembre che arriva, e su quei progetti che è ora che rimetta sui miei binari.
Devo completare la tesi, ormai al 90% scritta, e sottoporla alla valutazione della docente. Sono soddisfatta di molte sue parti, e spero proprio che questo sentimento pervada anche la relatrice... devo ammettere e riconoscere la mia insicurezza cosmica, visto che fin'ora non le ho fatto leggere neanche mezza riga, neanche dell'introduzione, neanche il titolo del primo paragrafo del primo capitolo. :) L'avrà tutta insieme e con poco diritto di replica. La mia unica difesa è che ci ho messo tanto, e tutto il mio buonsenso, che così male non dev'essere, e quindi non dovrebbe porre obiezioni su struttura e contenuto.
Devo iniziare quel progetto di Milano. E' piuttosto complesso e articolato, in particolare allo startup. Devo spogliarmi di un po' di perfezionismo e armarmi di molta autostima, e varare questa nave. E così sia. A parte che è l'unico contratto dell'anno, per adesso, devo anche superare questo ingessamento professionale che mi ha pervaso questi mesi, tra crisi economica e crolli personali. Dai, Pà.
Ho riiniziato a scrivere e devo prenderla come una missione. A forza di farlo qualcosa di buono accadrà. Esercitare la tecnica, espormi un po' di più, collegare le cose, affrontare più scritture tecniche. Scrivere di cinema, tanto, non si sa mai.
Comincio il mio corso d'inglese di 4 mesi comprato da Groupon a 30 euro. Devo arrivare a Roma ogni volta, ma è comunque vantaggioso... non vedo l'ora.
Mi metto dietro al fotografo con cui ho lavorato quest'anno come apprendista. Al via anche il perfezionamento della mia tecnica fotografica.
E vado finalmente a offrirmi come schiavetta non pagata in produzione cinematografica. E' anche ora che tocchi con mano quello che voglio che sia il mio lavoro, domani.
Voglio una storia per la testa. Anzi due. Anzi, di più. Perché voglio ricominciare anche a fare la regista, usare la videocamera e dirigere cortometraggi. Scrivere sceneggiature e girare storie, meglio se sulle bolle di sapone e sui castelli in aria, che sono le uniche cose per cui mi va sul serio di guardare a domani.
Partenza...? :)
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