.. quand'anche fosse tristezza.
E' giusto farle spazio, concederle un po' di respiro e ascoltarne l'eco, che la composizione della vita ha un corollario di ogni tinta, e anche quelle più opache hanno la loro collocazione.
Che la malinconia t'insegna di più e con più garbo, forse, della serenità
(alle parti mancanti diamo sempre maggiore ascolto
tanto che, di quando in quando, ho imparato a pensare alle mie cose come se già ne fossi separata, per ricordare quanto siano importanti e quando anche in fondo dovrò accettarne, prima o poi, la perdita.
Così imparo la mancanza e apprezzo la presenza in un sol colpo, coltivando un germe di dolore assieme a quello della gioia, per comprendere la naturale caducità e il balsamo dell'esistenza).
E' la persistenza che è innaturale, e delle cose che cambiano c'è il dritto e il rovescio, e io imparerò che non c'è un verso corretto, un'emozione sbagliata o una condizione ingiusta, ma tutte servono a qualcosa, anche e soprattutto se non ci saranno preconcetti a misurarne la convenienza.
Che poi essere felici è semplice, basta un attimo a ricordarsi che sei semplicemente vivo.
Una volta tanto è tutto delicato :)
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