Continua a protrarsi questa nuova stagione dell'indefinibile.
E io continuo a vivere situazioni di tutti i generi, dalle più piacevoli alle meno gradite, a dispetto dell'ora del giorno o della data sul calendario. Conferme e disconferme sul mio taccuino degli appunti da ordinare, riprendendo pensieri da qui e da lì, ascoltando opinioni, tenendomene da conto alcune mie e altre da cambiare.
Di sicuro è un'immensa stagione. Concentrata, densa. Sta cambiando tutto e tutto mi sta cambiando.
Era quello che volevo, in fin dei conti, non sono affatto sorpresa. Di certo non m'aspettavo questo tacatà esperenziale che sta valicando anche livelli di vita inaspettati, amici, nuove e vecchie relazioni, allargamenti e restringimenti di campo... ma insomma, qualche livido non ha mai fatto male a nessuno. E io i veri dolori l'ho già provati, quindi questa è solo polvere sulle spalle, e tanta confusione al momento che si dissiperà domani.
Sto smontando tutto. Con i cacciaviti e con le mani. E quello che non sto smontando io, si smonta da solo, crolla dalle pareti. Mi sembra veramente il tempo di muta, di espulsione del residuo.
Rimarrà in piedi ciò che deve. Ciò che può.
Uscirà una me con una pelle molto più dura, da qui.
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